Carta dei diritti dei bambini
PREMESSA
L’attività del settore giovanile costituisce un valido strumento di aggregazione per i ragazzi ed è prevalentemente finalizzata alla formazione dei giovani sotto l’aspetto educativo, comportamentale e tecnico, secondo le direttive della FIGC e delle indicazioni ONU sulla formazione sportiva dei giovani, nonché sulla base dei principi dalla Carta dei diritti dei ragazzi allo Sport di seguito indicata, al fine di assicurare a tutti i bambini e bambine:
• IL DIRITTO DI DIVERTIRSI E GIOCARE;
• IL DIRITTO DI FARE SPORT;
• IL DIRITTO DI BENEFICIARE DI UN AMBIENTE SANO;
• IL DIRITTO DI ESSERE CIRCONDATI ED ALLENATI DA PERSONE COMPETENTI;
• IL DIRITTO DI SEGUIRE ALLENAMENTI ADEGUATI AI LORO RITMI;
• IL DIRITTO DI MISURARSI CON I GIOVANI CHE ABBIANO LE LORO STESSE POSSIBILITA’ DI SUCCESSO;
• IL DIRITTO A PARTECIPARE A COMPETIZIONI ADEGUATE ALLA LORO ETA’;
• IL DIRITTO DI PRATICARE SPORT IN ASSOLUTA SICUREZZA;
• IL DIRITTO DI AVERE I GIUSTI TEMPI DI RIPOSO;
• IL DIRITTO DI NON ESSERE UN “ CAMPIONE”
L’U. E. F. A., riunitasi in più occasioni con le federazioni calcistiche associate, nel trattare argomentazioni che riguardano il calcio giovanile e di base, ha sottolineato i concetti espressi nella carta dei diritti, e per darne più significato li ha evidenziati in un decalogo che si ritiene utile proporre in questo Regolamento:
• IL CALCIO E’ UN GIOCO PER TUTTI;
• IL CALCIO DEVE POTER ESSERE PRATICATO DOVUNQUE;
• IL CALCIO E’ CREATIVITÀ;
• IL CALCIO E’ DINAMICITÀ;
• IL CALCIO E’ ONESTÀ;
• IL CALCIO E’ SEMPLICITÀ;
• IL CALCIO DEVE ESSERE SVOLTO IN CONDIZIONI SICURE;
• IL CALCIO DEVE ESSERE PROPOSTO CON ATTIVITÀ VARIABILI;
• IL CALCIO E’ AMICIZIA;
• IL CALCIO E’ UN GIOCO MERAVIGLIOSO;
• IL CALCIO E’ UN GIOCO POPOLARE E NASCE DALLA STRADA…
In queste affermazioni, si richiama l’attenzione circa i modelli educativi a cui si dovranno riferire le attività promosse, organizzate e praticate nella Scuola Calcio UT Chimera.
Il nostro obiettivo sarà quello di essere più di una Scuola calcio. “Imparare ad allenare la testa per crescere, giocare con i piedi per divertirsi insieme” è lo slogan che ci accompagnerà: vorremmo dare valori non solo calcistici, ma vorremmo anche insegnare ai ragazzi che lo sport è una scuola di vita, un modo per imparare a condividere i momenti di entusiasmo e le difficoltà.
Vorremmo che imparassero il Fair Play in campo e fuori, in modo da lasciare in loro un’impronta che li possa accompagnare per sempre.
Tutto ciò si compendia in una parola, semplice, ma carica di significati educativi:
IL DIRITTO AL GIOCO.
L'approccio educativo del mondo del calcio è troppo spesso uno specchio attraverso cui si riflettono comportamenti ed atteggiamenti degli adulti. Quindi, competitività esasperata, esclusione dei più deboli e dei meno dotati, accentuazione dell'aspetto fisico ed agonistico. Questa Carta, tra i suoi diversi principi, ci ricorda invece quanto sia importante assumere il punto di vista dei bambini.
Non solo prestazioni e ansia di vittoria, ma divertimento, partecipazione, festa: il calcio è il tipico gioco di squadra che può anche far sviluppare il confronto, la cooperazione, lo scambio.
A tutti gli operatori del settore, siano essi educatori o dirigenti, ma anche genitori, la "Carta dei Diritti" vuole ricordare ancora una volta quella che è la filosofia che ispira il Settore Giovanile e Scolastico della FIGC: il gioco, uno strumento educativo particolarmente coinvolgente ed efficace. Uno strumento che è anche un diritto, perché pratica naturale e spontanea di tutti i bambini. E allo stesso tempo richiama gli adulti al rispetto di alcuni doveri, come quello di rispettare il processo di crescita e maturazione del bambino.
L’attività del settore giovanile costituisce un valido strumento di aggregazione per i ragazzi ed è prevalentemente finalizzata alla formazione dei giovani sotto l’aspetto educativo, comportamentale e tecnico, secondo le direttive della FIGC e delle indicazioni ONU sulla formazione sportiva dei giovani, nonché sulla base dei principi dalla Carta dei diritti dei ragazzi allo Sport di seguito indicata, al fine di assicurare a tutti i bambini e bambine:
• IL DIRITTO DI DIVERTIRSI E GIOCARE;
• IL DIRITTO DI FARE SPORT;
• IL DIRITTO DI BENEFICIARE DI UN AMBIENTE SANO;
• IL DIRITTO DI ESSERE CIRCONDATI ED ALLENATI DA PERSONE COMPETENTI;
• IL DIRITTO DI SEGUIRE ALLENAMENTI ADEGUATI AI LORO RITMI;
• IL DIRITTO DI MISURARSI CON I GIOVANI CHE ABBIANO LE LORO STESSE POSSIBILITA’ DI SUCCESSO;
• IL DIRITTO A PARTECIPARE A COMPETIZIONI ADEGUATE ALLA LORO ETA’;
• IL DIRITTO DI PRATICARE SPORT IN ASSOLUTA SICUREZZA;
• IL DIRITTO DI AVERE I GIUSTI TEMPI DI RIPOSO;
• IL DIRITTO DI NON ESSERE UN “ CAMPIONE”
L’U. E. F. A., riunitasi in più occasioni con le federazioni calcistiche associate, nel trattare argomentazioni che riguardano il calcio giovanile e di base, ha sottolineato i concetti espressi nella carta dei diritti, e per darne più significato li ha evidenziati in un decalogo che si ritiene utile proporre in questo Regolamento:
• IL CALCIO E’ UN GIOCO PER TUTTI;
• IL CALCIO DEVE POTER ESSERE PRATICATO DOVUNQUE;
• IL CALCIO E’ CREATIVITÀ;
• IL CALCIO E’ DINAMICITÀ;
• IL CALCIO E’ ONESTÀ;
• IL CALCIO E’ SEMPLICITÀ;
• IL CALCIO DEVE ESSERE SVOLTO IN CONDIZIONI SICURE;
• IL CALCIO DEVE ESSERE PROPOSTO CON ATTIVITÀ VARIABILI;
• IL CALCIO E’ AMICIZIA;
• IL CALCIO E’ UN GIOCO MERAVIGLIOSO;
• IL CALCIO E’ UN GIOCO POPOLARE E NASCE DALLA STRADA…
In queste affermazioni, si richiama l’attenzione circa i modelli educativi a cui si dovranno riferire le attività promosse, organizzate e praticate nella Scuola Calcio UT Chimera.
Il nostro obiettivo sarà quello di essere più di una Scuola calcio. “Imparare ad allenare la testa per crescere, giocare con i piedi per divertirsi insieme” è lo slogan che ci accompagnerà: vorremmo dare valori non solo calcistici, ma vorremmo anche insegnare ai ragazzi che lo sport è una scuola di vita, un modo per imparare a condividere i momenti di entusiasmo e le difficoltà.
Vorremmo che imparassero il Fair Play in campo e fuori, in modo da lasciare in loro un’impronta che li possa accompagnare per sempre.
Tutto ciò si compendia in una parola, semplice, ma carica di significati educativi:
IL DIRITTO AL GIOCO.
L'approccio educativo del mondo del calcio è troppo spesso uno specchio attraverso cui si riflettono comportamenti ed atteggiamenti degli adulti. Quindi, competitività esasperata, esclusione dei più deboli e dei meno dotati, accentuazione dell'aspetto fisico ed agonistico. Questa Carta, tra i suoi diversi principi, ci ricorda invece quanto sia importante assumere il punto di vista dei bambini.
Non solo prestazioni e ansia di vittoria, ma divertimento, partecipazione, festa: il calcio è il tipico gioco di squadra che può anche far sviluppare il confronto, la cooperazione, lo scambio.
A tutti gli operatori del settore, siano essi educatori o dirigenti, ma anche genitori, la "Carta dei Diritti" vuole ricordare ancora una volta quella che è la filosofia che ispira il Settore Giovanile e Scolastico della FIGC: il gioco, uno strumento educativo particolarmente coinvolgente ed efficace. Uno strumento che è anche un diritto, perché pratica naturale e spontanea di tutti i bambini. E allo stesso tempo richiama gli adulti al rispetto di alcuni doveri, come quello di rispettare il processo di crescita e maturazione del bambino.