Arbitraggio - Autoarbitraggio
Per i Tecnici e i giovani calciatori tesserati può essere presentato, quale documento di riconoscimento, la tessera ufficiale prevista per partecipare alle gare, mentre per i dirigenti deve essere presentata la tessera rilasciata dalla Delegazione della LND territorialmente competente.
Pertanto le Società, all’atto dell’iscrizione, debbono segnalare il nominativo di una o più persone, tesserate per la Società o comunque per la FIGC, che abbiano compiuto i quindici anni, da utilizzare per la direzione delle gare. Per quanto possibile, il Settore, di concerto con l’Associazione Italiana Arbitri, farà impartire alle persone segnalate lezioni sulle regole di gioco e la funzione arbitrale.
La designazione ad arbitrare la gara in programma deve essere attribuita ad una persona segnalata dalla Società ospitante; in alternativa, come già sperimentato con successo in precedenza, è possibile anche prevedere che la partita sia diretta da un rappresentante della squadra ospitata, al fine di contribuire allo sviluppo di rapporti positivi tra le componenti sportive.
Al termine della gara, gli Istruttori/Allenatori e/o i dirigenti delle due squadre debbono firmare, per avallo, il rapporto della gara, in cui sarà indicato il risultato. Il direttore di gara provvederà, quindi, a completare il rapporto in tutte le altre voci ivi previste (vedi esempio del modello di “referto gara” delle categorie Esordienti e Pulcini in allegato).
I referto che deve essere sottoscritto può essere integrato da note/osservazioni delle parti (l'istruttore o il il Dirigente della squadra ospitata deve comunque sottoscrivere il referto e in caso di eventuale disaccordo deve far riportare le relative osservazioni nel referto).
La Società ospitante deve trasmettere il referto arbitrale entro e non oltre la disputa della gara successiva, alla Delegazione della LND territorialmente competente.
Le Delegazioni della LND territorialmente competenti invieranno alle Società, in occasione della pubblicazione dei calendari dei Tornei, un adeguato quantitativo di moduli di rapporto di gara.
Istruzioni per l’uso
“Visti i positivi riscontri avuti, nella corrente stagione sportiva le gare della categoria Pulcini ( si aggiunge Piccoli Amici ultimo anno) dovranno essere arbitrate con il “metodo dell’autoarbitraggio” […].
Tale opportunità prevede che la gara venga arbitrata dagli stessi giocatori che disputano la gara, delegando ai tecnici responsabili delle squadre che si confrontano eventuali e particolari interventi di mediazione e supporto.”
(pag. 32, Comunicato n°1 del Settore Giovanile e Scolastico, s.s. 2012/2013)
A seguito dell’introduzione delle modalità di Autoarbitraggio nella categoria Pulcini ( si aggiunge Piccoli Amici ultimo anno), si vogliono sintetizzare alcuni aspetti caratteristici e delle sue modalità di esecuzione.
Innanzitutto ci preme sottolineare l’importanza di avere una guida di riferimento in ciascuna gara, che riteniamo debbano essere gli Istruttori/Allenatori (o eventualmente Dirigenti arbitri delle Società, ossia persone adeguatamente formate per adempiere tale compito).
FINALITÀ
1. Stimolare l’auto-organizzazione
2. Conoscere e applicare correttamente il Regolamento di Gioco
3. Creare un clima positivo
4. Educare ed insegnare, giocando.
IL RUOLO DELL'ISTRUTTORE/ALLENATORE (DIRIGENTI ARBITRI) NELL'AUTOARBITRAGGIO
Pertanto le Società, all’atto dell’iscrizione, debbono segnalare il nominativo di una o più persone, tesserate per la Società o comunque per la FIGC, che abbiano compiuto i quindici anni, da utilizzare per la direzione delle gare. Per quanto possibile, il Settore, di concerto con l’Associazione Italiana Arbitri, farà impartire alle persone segnalate lezioni sulle regole di gioco e la funzione arbitrale.
La designazione ad arbitrare la gara in programma deve essere attribuita ad una persona segnalata dalla Società ospitante; in alternativa, come già sperimentato con successo in precedenza, è possibile anche prevedere che la partita sia diretta da un rappresentante della squadra ospitata, al fine di contribuire allo sviluppo di rapporti positivi tra le componenti sportive.
Al termine della gara, gli Istruttori/Allenatori e/o i dirigenti delle due squadre debbono firmare, per avallo, il rapporto della gara, in cui sarà indicato il risultato. Il direttore di gara provvederà, quindi, a completare il rapporto in tutte le altre voci ivi previste (vedi esempio del modello di “referto gara” delle categorie Esordienti e Pulcini in allegato).
I referto che deve essere sottoscritto può essere integrato da note/osservazioni delle parti (l'istruttore o il il Dirigente della squadra ospitata deve comunque sottoscrivere il referto e in caso di eventuale disaccordo deve far riportare le relative osservazioni nel referto).
La Società ospitante deve trasmettere il referto arbitrale entro e non oltre la disputa della gara successiva, alla Delegazione della LND territorialmente competente.
Le Delegazioni della LND territorialmente competenti invieranno alle Società, in occasione della pubblicazione dei calendari dei Tornei, un adeguato quantitativo di moduli di rapporto di gara.
Istruzioni per l’uso
“Visti i positivi riscontri avuti, nella corrente stagione sportiva le gare della categoria Pulcini ( si aggiunge Piccoli Amici ultimo anno) dovranno essere arbitrate con il “metodo dell’autoarbitraggio” […].
Tale opportunità prevede che la gara venga arbitrata dagli stessi giocatori che disputano la gara, delegando ai tecnici responsabili delle squadre che si confrontano eventuali e particolari interventi di mediazione e supporto.”
(pag. 32, Comunicato n°1 del Settore Giovanile e Scolastico, s.s. 2012/2013)
A seguito dell’introduzione delle modalità di Autoarbitraggio nella categoria Pulcini ( si aggiunge Piccoli Amici ultimo anno), si vogliono sintetizzare alcuni aspetti caratteristici e delle sue modalità di esecuzione.
Innanzitutto ci preme sottolineare l’importanza di avere una guida di riferimento in ciascuna gara, che riteniamo debbano essere gli Istruttori/Allenatori (o eventualmente Dirigenti arbitri delle Società, ossia persone adeguatamente formate per adempiere tale compito).
FINALITÀ
1. Stimolare l’auto-organizzazione
2. Conoscere e applicare correttamente il Regolamento di Gioco
3. Creare un clima positivo
4. Educare ed insegnare, giocando.
IL RUOLO DELL'ISTRUTTORE/ALLENATORE (DIRIGENTI ARBITRI) NELL'AUTOARBITRAGGIO
Gli Istruttori/Allenatori (o i Dirigenti Arbitri) devono garantire lo “Spirito di Gioco”, assicurando:
Sicurezza dei giocatori.
Pari opportunità di gioco.
Continuità del gioco.
Piacere di giocare
“Bisogna sempre ricordare che una partita giocata dai Piccoli Amici, Pulcini ed Esordienti serve per rinforzare le conoscenze dei bambini sul calcio e sulla regolamentazione del gioco; quindi è parte di un contesto di apprendimento.”
(Guida Tecnica per le Scuole di Calcio, a cura del Settore Giovanile e Scolastico, 2008, pag. 38).
COSA DEVONO FARE GLI ISTRUTTORI/ALLENATORI (O I DIRIGENTI ARBITRI):
Prima della gara
-Definire, tra loro o con i Dirigenti arbitri assegnati delle squadre coinvolte, le modalità di intervento nel corso della gara, seguendo le linee guida della FIGC-Settore Giovanile e Scolastico
-Identificare (in base alle vigenti norme) i giocatori riportati nella lista gara.
-Spiegare e/o ricordare ai giovani calciatori la modalità dell’autoarbitraggio e alcune regole significative del gioco.
-Dare istruzioni pratiche ai giovani calciatori (es. “quando volete richiamare l’attenzione su una irregolarità, alzate la mano e chiamate a voce alta «punizione» oppure «fallo»…”)
-Fare l’ingresso in campo e fare i saluti
La fase che precede la gara è sicuramente molto importante per favorire la conoscenza tra i bambini delle due squadre e tra gli adulti coinvolti (tecnici e dirigenti), aiutando a creare un clima positivo per permettere ai bambini coinvolti di esprimere al meglio le proprie abilità.
Durante la gara
-Supervisionare la gara
-Intervenire se STRETTAMENTE NECESSARIO (per infortuni, per garantire la sicurezza, in caso di evidenti e gravi scorrettezze…)
-Favorire l’autogestione della partita: per tale motivo potrebbe risultare utile individuare 1-2 bambini di ciascuna squadra che, in caso di situazioni dubbie, possano decidere in merito insieme ai bambini eventualmente coinvolti. In ogni caso è bene che situazioni del genere siano comunque osservate con estrema attenzione dagli Istruttori/Allenatori (o di Dirigenti arbitri)
-Negli intervalli tra i 3 o 4 tempi, informare i giovani calciatori di eventuali comportamenti non consoni svoltisi durante la gara e dare indicazioni propositive al riguardo (es. “quando cerchi di prendere la palla all’avversario, fallo senza spingere”, “ricordati che quando esegui la rimessa laterale i piedi devono essere fuori dal campo”, ecc).
-Cronometrare il tempo di gioco
-Fermare il tempo di gioco per il Time Out chiesto dai tecnici
-Fermare il gioco per l’eventuale assegnazione di una “GREEN CARD”, che può essere anche proposta da uno dei tecnici delle due squadre
-Controllare che i cambi vengano svolti secondo le norme per l’Attività di Base
Si consiglia di utilizzare un taccuino dove registrare le osservazioni da riportare ai giocatori durante l’intervallo fra i tempi di gioco e dove registrare le sostituzioni dei giocatori.
Dopo la gara
-Fare eseguire i saluti
-Fornire, quando necessario, feedback ai giovani calciatori e/o ai Tecnici e Dirigenti
-Compilare il referto e sottoscriverlo unitamente ai Dirigenti delle due squadre
-Favorire l’organizzazione del “Terzo Tempo Fair Play”, invitando i genitori a portare una merenda da far condividere a tutti i bambini che hanno partecipato alla gara (Tè caldo, crostata, ecc.).
SUGGERIMENTI E LINEE GUIDA
È opportuno che i bambini, prima di prendere parte alle gare, vengano formati sulle regole del gioco. Pertanto ciascuna società dovrà occuparsi di coinvolgere esperti delle regole del gioco applicate nell’Attività di Base, come, ad esempio:
- la Sezione AIA di appartenenza
- gli arbitri (in attività o dismessi)
- gli esperti dell’Attività di Base messi a disposizione del Coordinamento Federale Regionale-SGS
- i Dirigenti arbitro appositamente formati
È quindi evidente che durante gli allenamenti settimanali il l'Istruttore/Allenatore dovrà “allenare” i giovani calciatori all’autoarbitraggio, in accordo con le finalità di cui sopra.
È molto importante che le società informino i genitori dei giovani calciatori sulla modalità dell’autoarbitraggio, sulle sue finalità e sulle modalità esecutive, così da creare quell’ideale clima positivo in cui il giovane calciatore possa apprendere nel miglior modo possibile.
Durante la gara, l'Istruttore/Allenatore, i dirigenti accompagnatori e il pubblico devono fare attenzione a non influenzare le decisioni dei giocatori (es. “prendila che è nostra!”, “vai avanti che non è fallo” ecc.).
In caso di particolari situazioni di gioco, di seguito sono schematizzate alcune semplici soluzioni:
Sicurezza dei giocatori.
Pari opportunità di gioco.
Continuità del gioco.
Piacere di giocare
“Bisogna sempre ricordare che una partita giocata dai Piccoli Amici, Pulcini ed Esordienti serve per rinforzare le conoscenze dei bambini sul calcio e sulla regolamentazione del gioco; quindi è parte di un contesto di apprendimento.”
(Guida Tecnica per le Scuole di Calcio, a cura del Settore Giovanile e Scolastico, 2008, pag. 38).
COSA DEVONO FARE GLI ISTRUTTORI/ALLENATORI (O I DIRIGENTI ARBITRI):
Prima della gara
-Definire, tra loro o con i Dirigenti arbitri assegnati delle squadre coinvolte, le modalità di intervento nel corso della gara, seguendo le linee guida della FIGC-Settore Giovanile e Scolastico
-Identificare (in base alle vigenti norme) i giocatori riportati nella lista gara.
-Spiegare e/o ricordare ai giovani calciatori la modalità dell’autoarbitraggio e alcune regole significative del gioco.
-Dare istruzioni pratiche ai giovani calciatori (es. “quando volete richiamare l’attenzione su una irregolarità, alzate la mano e chiamate a voce alta «punizione» oppure «fallo»…”)
-Fare l’ingresso in campo e fare i saluti
La fase che precede la gara è sicuramente molto importante per favorire la conoscenza tra i bambini delle due squadre e tra gli adulti coinvolti (tecnici e dirigenti), aiutando a creare un clima positivo per permettere ai bambini coinvolti di esprimere al meglio le proprie abilità.
Durante la gara
-Supervisionare la gara
-Intervenire se STRETTAMENTE NECESSARIO (per infortuni, per garantire la sicurezza, in caso di evidenti e gravi scorrettezze…)
-Favorire l’autogestione della partita: per tale motivo potrebbe risultare utile individuare 1-2 bambini di ciascuna squadra che, in caso di situazioni dubbie, possano decidere in merito insieme ai bambini eventualmente coinvolti. In ogni caso è bene che situazioni del genere siano comunque osservate con estrema attenzione dagli Istruttori/Allenatori (o di Dirigenti arbitri)
-Negli intervalli tra i 3 o 4 tempi, informare i giovani calciatori di eventuali comportamenti non consoni svoltisi durante la gara e dare indicazioni propositive al riguardo (es. “quando cerchi di prendere la palla all’avversario, fallo senza spingere”, “ricordati che quando esegui la rimessa laterale i piedi devono essere fuori dal campo”, ecc).
-Cronometrare il tempo di gioco
-Fermare il tempo di gioco per il Time Out chiesto dai tecnici
-Fermare il gioco per l’eventuale assegnazione di una “GREEN CARD”, che può essere anche proposta da uno dei tecnici delle due squadre
-Controllare che i cambi vengano svolti secondo le norme per l’Attività di Base
Si consiglia di utilizzare un taccuino dove registrare le osservazioni da riportare ai giocatori durante l’intervallo fra i tempi di gioco e dove registrare le sostituzioni dei giocatori.
Dopo la gara
-Fare eseguire i saluti
-Fornire, quando necessario, feedback ai giovani calciatori e/o ai Tecnici e Dirigenti
-Compilare il referto e sottoscriverlo unitamente ai Dirigenti delle due squadre
-Favorire l’organizzazione del “Terzo Tempo Fair Play”, invitando i genitori a portare una merenda da far condividere a tutti i bambini che hanno partecipato alla gara (Tè caldo, crostata, ecc.).
SUGGERIMENTI E LINEE GUIDA
È opportuno che i bambini, prima di prendere parte alle gare, vengano formati sulle regole del gioco. Pertanto ciascuna società dovrà occuparsi di coinvolgere esperti delle regole del gioco applicate nell’Attività di Base, come, ad esempio:
- la Sezione AIA di appartenenza
- gli arbitri (in attività o dismessi)
- gli esperti dell’Attività di Base messi a disposizione del Coordinamento Federale Regionale-SGS
- i Dirigenti arbitro appositamente formati
È quindi evidente che durante gli allenamenti settimanali il l'Istruttore/Allenatore dovrà “allenare” i giovani calciatori all’autoarbitraggio, in accordo con le finalità di cui sopra.
È molto importante che le società informino i genitori dei giovani calciatori sulla modalità dell’autoarbitraggio, sulle sue finalità e sulle modalità esecutive, così da creare quell’ideale clima positivo in cui il giovane calciatore possa apprendere nel miglior modo possibile.
Durante la gara, l'Istruttore/Allenatore, i dirigenti accompagnatori e il pubblico devono fare attenzione a non influenzare le decisioni dei giocatori (es. “prendila che è nostra!”, “vai avanti che non è fallo” ecc.).
In caso di particolari situazioni di gioco, di seguito sono schematizzate alcune semplici soluzioni:
Autoarbritaggio | |
File Size: | 25 kb |
File Type: | doc |
L'AUTOARBITRAGGIO SECONDO GIANNI RIVERA
Presidente Nazionale della FIGC Settore Giovanile e Scolastico; Componente della Commissione UEFA Esperti del Grassroots Football – Calcio di Base)
[…] osservando i bambini mentre giocano da soli si nota come difficilmente si creino problemi legati all'arbitraggio, che arrivano invece quando c'è di mezzo un adulto. Poi è una forma di autonomia che permette loro di crescere, di rispettare l'avversario e sviluppare punti di vista differenti. Infine, la necessità di prendere decisioni in prima persona può aiutare il bambino a comprendere la difficoltà del mestiere dell'arbitro.[…] (Torino, 3 ottobre 2011)
Per avere un calcio dei «grandi» più responsabile, più educato, con meno tensioni in campo, non ci sono alternative: bisogna cominciare a lavorare su quelli che saranno i giocatori, i tifosi e magari anche i giornalisti di domani. Responsabilizzarli, insegnare loro bene le regole, far capire quanto sia difficile decidere in una frazione di secondo. Ecco, allora: i Pulcini si arbitrano da soli. Discutono e decidono. […] abituarli ad autogestirsi le partite. […] Avremo persone migliori. E un calcio più bello” ( La Stampa, 9 ottobre 2011).
"Noi speriamo che la gente si organizzi e lavori in un certo senso - parlo di tutti i tecnici e dei genitori - per far sì che i bambini si divertano: il primo scopo di questa norma. Speriamo si capisca che è un fatto di cultura e di etica. Puntando sulla qualità, che pure ora non è molta, Prandelli sta dimostrando che si possono fare cose ottime. Lui detta una linea tecnica, noi ci muoviamo in quella direzione; se bambini e bambine si divertono di più, se si alleggerisce il clima delle loro partite, si fa qualcosa di positivo. E così i ragazzi imparano che le regole vanno conosciute e rispettate". "Noi speriamo di dare una mano anche a Collina, magari il prossimo passo sarà far allenare regolarmente gli arbitri nelle squadre, con i ragazzi. Sarebbe un'esperienza fantastica per tutti e farebbe bene a entrambi i mondi, i giocatori dovrebbero arbitrare le gare in settimana, Allievi e Juniores dovrebbero dirigere i ragazzini e con un esperto in squadra sarebbe più semplice. Lo stesso arbitro non dirigerebbe quella squadra per un po'... Ma son dettagli". (Gazzetta dello Sport, 13 ottobre 2011.
Presidente Nazionale della FIGC Settore Giovanile e Scolastico; Componente della Commissione UEFA Esperti del Grassroots Football – Calcio di Base)
[…] osservando i bambini mentre giocano da soli si nota come difficilmente si creino problemi legati all'arbitraggio, che arrivano invece quando c'è di mezzo un adulto. Poi è una forma di autonomia che permette loro di crescere, di rispettare l'avversario e sviluppare punti di vista differenti. Infine, la necessità di prendere decisioni in prima persona può aiutare il bambino a comprendere la difficoltà del mestiere dell'arbitro.[…] (Torino, 3 ottobre 2011)
Per avere un calcio dei «grandi» più responsabile, più educato, con meno tensioni in campo, non ci sono alternative: bisogna cominciare a lavorare su quelli che saranno i giocatori, i tifosi e magari anche i giornalisti di domani. Responsabilizzarli, insegnare loro bene le regole, far capire quanto sia difficile decidere in una frazione di secondo. Ecco, allora: i Pulcini si arbitrano da soli. Discutono e decidono. […] abituarli ad autogestirsi le partite. […] Avremo persone migliori. E un calcio più bello” ( La Stampa, 9 ottobre 2011).
"Noi speriamo che la gente si organizzi e lavori in un certo senso - parlo di tutti i tecnici e dei genitori - per far sì che i bambini si divertano: il primo scopo di questa norma. Speriamo si capisca che è un fatto di cultura e di etica. Puntando sulla qualità, che pure ora non è molta, Prandelli sta dimostrando che si possono fare cose ottime. Lui detta una linea tecnica, noi ci muoviamo in quella direzione; se bambini e bambine si divertono di più, se si alleggerisce il clima delle loro partite, si fa qualcosa di positivo. E così i ragazzi imparano che le regole vanno conosciute e rispettate". "Noi speriamo di dare una mano anche a Collina, magari il prossimo passo sarà far allenare regolarmente gli arbitri nelle squadre, con i ragazzi. Sarebbe un'esperienza fantastica per tutti e farebbe bene a entrambi i mondi, i giocatori dovrebbero arbitrare le gare in settimana, Allievi e Juniores dovrebbero dirigere i ragazzini e con un esperto in squadra sarebbe più semplice. Lo stesso arbitro non dirigerebbe quella squadra per un po'... Ma son dettagli". (Gazzetta dello Sport, 13 ottobre 2011.